Sempre a causa del latino, da cui l’italiano deriva. Tensione deriva da una forma di supino del latino tendo: tensum; invece intenzione, ritenzione (idrica), attenzione derivano da forme latine che avevano la t anziché la s, che ha dato vita alle forme italiane in z. Ogni volta che avete un dubbio su come si scrive… continua a leggere
Categoria: Lo sapevate che?
Avere dubbi linguistici non è una vergogna. Anzi: mostra curiosità, capacità di riflettere sulla lingua che si parla e si scrive e volontà di miglioramento. Usare creativamente, e non passivamente, la propria lingua induce a farsi molte domande sul suo funzionamento. Domande alle quali non sempre le grammatiche e i dizionari rispondono in modo chiaro e conciso.
“Coscienza” si scrive con la i. Ma allora perché “conoscenza” è senza i?
Tutta colpa del latino, in cui il verbo scio, che significa ‘so’, ha la i, mentre cognosco ‘conosco’ non ce l’ha. E di conseguenza si comportano i derivati italiani: coscienza, incoscienza, scienza con la i (perché derivano da scio); conoscere, conoscenza, riconoscenza senza i (perché derivano da cognosco).
Quando l’apostrofo è necessario e quando è di troppo
Gli articoli determinativi in italiano sono un, uno e una. Pertanto, se sto scrivendo un amico, non debbo utilizzare l’apostrofo in quanto si tratta di una forma già esistente in italiano come forma autonoma (un); invece in un’amica, un’etichetta, un’orchidea ecc. l’articolo una perde la a per elisione dovuta all’incontro con la vocale iniziale della… continua a leggere
Quando accentare un monosillabo?
Dieci sono i monosillabi italiani che vogliono obbligatoriamente l’accento, per distinguerli dagli equivalenti monosillabi non accentati: 1) è terza persona singolare del presente indicativo del verbo essere, distinto da e congiunzione; 2) dà terza persona singolare del presente indicativo del verbo dare, distinto da da preposizione, e da da’, con l’apostrofo, imperativo di dare; 3)… continua a leggere
L’espressione «lo sapevate che» per taluni grammatici è scorretta
Il pronome lo, in questo caso, è pleonastico, in quanto anticipa l’oggetto che è presente subito dopo il verbo (sotto forma di proposizione oggettiva: «che...»). Questo tipo di costrutto, presente in italiano fin dalle origini, prende il nome di dislocazione a destra (perché l’oggetto si trova a destra del verbo, pur essendo stato anticipato da un… continua a leggere