Comunicato N° 145 del 26 Settembre 2022

Si è svolta nelle giornate del 22-23 settembre a Taormina, la 17°ma edizione della Conferenza EIASM – European Institute for Advanced Studies in Management” – sul tema “Intangibles and Intellectual Capital – Sustainability and Integrated Reporting, Governance, and Value Creation”.

La conferenza, coordinata dalla prof.ssa Daniela Rupo, ordinario di Economia Aziendale di UniMe e dal prof.  Stefano Zambon, ordinario di Economia Aziendale dell’Università  di Ferrara, ha visto la partecipazione di autorevoli relatori e rappresentanti delle principali istituzioni nazionali ed internazionali in materia di Reporting di Sostenibilità. Oggetto dell’evento scientifico un tema centralissimo rispetto all’evoluzione dell’informativa di bilancio delle imprese, essendo ormai in dirittura di arrivo l’approvazione da parte del Parlamento Europeo della nuova direttiva sul Corporate Sustainability Reporting, che determinerà significativi cambiamenti nel contenuto e nel processo di formazione del bilancio delle imprese con più di 250 dipendenti.

Presenti alcuni tra i più autorevoli studiosi in materia, nonché i rappresentanti di primarie organizzazioni internazionali e nazionali artefici del processo di riforma in atto.

Sono intervenuti nelle sessioni plenarie: il prof. Michele Pizzo (Presidente dell’Accademia Italiana di Economia Aziendale, AIDEA), il prof. Alessandro Lai (Presidente  dell’Organismo Italiano Business Reporting, O.I.B.R.), Mario Abela (Chair, WICI Global Network e docente della IÉSEG Business School, Lille-Paris), Patrick de Cambourg (Chair, Sustainability Reporting Board, EFRAG, and former Chairman, European PTF-ESRS, EFRAG), Sven Gentner (Head of Unit “Corporate reporting, audit and credit rating agencies”, Directorate General FISMA, European Commission), Janine Guillot (Special Advisor to the ISSB Chair, IFRS Foundation, and former CEO, Value Reporting Foundation), Eelco van der Enden (CEO, Global Reporting Initiative, GRI), Ethan Rouen (Co-Chair of the “Impact-Weighted Accounts”, IWA, Project, Harvard Business School), Feng Gu (UB School of Management, University at Buffalo, & co-author of the book “The End of Accounting”, 2016), Charl de Villiers (University of Auckland, NZ, and co-editor of the “Handbook of Integrated Reporting”, 2020), Laura Girella (Technical Specialist “Integrated Reporting and Connectivity”, IFRS Foundation, and University of Modena and Reggio Emilia) e Giovanni Giuseppe Coci (Partner, Head of Catania and Palermo Offices, KPMG).

Presenti all’evento oltre 100 ricercatori ed esperti provenienti da Atenei italiani, europei, nordamericani e asiatici che hanno alimentato il dibattito con 60 paper nelle varie sessioni parallele.

La sessione plenaria conclusiva è stata introdotta dalla relazione del prof. Franco Vermiglio, Emerito di Economia Aziendale dell’Università di Messina e pioniere degli studi italiani in materia di rendicontazione sociale, che ha delineato l’evoluzione del sustainability reporting e tracciato le direttrici di ricerca future in materia di accounting e reporting per la sostenibilità. Il dibattito conclusivo del convegno è partito infatti dalla domanda provocatoria “The end of accounting?”, intorno a cui si sono confrontate le posizioni della dottrina e della prassi operativa, accogliendo il punto di vista dello standard setter internazionale IFRC (International Financial Reporting Standards) e delle società di revisione (KPMG), insieme a quello dell’accademia di settore. Sicuramente si è di fronte ad un cambiamento che potrà dirsi epocale, sebbene non siano messe in discussione le radici dell’accounting, che anzi dovrà fornire un supporto scientifico e metodologico per guidare la transizione in atto.

La sollecitazione verso un nuovo modo di fare impresa (business model) è l’imperativo ormai inderogabile dell’economia attuale, anche alla luce delle preoccupazioni destate dal cambiamento climatico e dalla consapevolezza che la funzione imprenditoriale deve sempre più proiettarsi al di là del mero profitto, per accogliere le istanze provenienti dai suoi vari stakeholder. Da qui, l’esigenza di far convergere la pluralità di proposte sul reporting aziendale verso un modello condiviso, idoneo a rappresentare l’impegno e risultati delle aziende, sia come “narrazione” dei fatti e dell’impatto delle scelte gestionali in termini di sostenibilità, sia come “rappresentazione monetaria” dell’impatto di tali scelte sui risultati economico-finanziari.

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