Il Virgilio di Quasimodo

di Francesco Galatà

Messina, Centro Internazionale di Studi Umanistici, 2020, 292 pp.; 25 cm.
ISBN 978-88-87541-76-2

€ 40

 

 

 

 

Germinato al tempo del secondo conflitto mondiale, tra i Lirici greci e la raccolta Ed è subito sera, il Fiore delle Georgiche costituisce un perfetto caso di studio per entrare nel complesso sistema poetico delle traduzioni quasimodiane. Il volume indaga il contesto da cui si origina l’opera, con un’attenzione inedita alla sua vicenda elaborativa. Fra stampe rare e carte autografe per la prima volta messe a frutto, si è fatto ordine nella finora confusa trafila editoriale, rilevando guasti meccanici nella tradizione e singolari interventi del ‘poeta filologo’ sul testo latino. Produttive linee di ricerca riguardano anche la metrica
esperita nelle versioni. Uno sguardo attento ai continui scambi di lessico immagini e forme
tra poesia originale e traduzione produce insospettati riflessi interpretativi sull’opera di
uno dei più importanti quanto controversi poeti del Novecento.

 

INDICE GENERALE

Introduzione

I. L’INCONTRO CON VIRGILIO

1. «La prova fu aspra». Linee di costruzione del Fiore delle Georgiche

La tradizione a stampa
Un’intensa elaborazione
Dagli autografi alle stampe in volume
L’originale latino
‘Testi a fronte’ nella princeps

2. La traduzione

I precedenti interpreti
La selezione antologica
Affondi nelle Georgiche

Il cielo del nord (1, 244-56)
Le stagioni (1, 287-310)
Il vento (2, 513-31)
Le terre dell’est (3, 349-55)
Proteo l’indovino (4, 387-95)

3. Quasimodo e la filologia

4. Alla ricerca di un esametro ‘nuovo’

II. DAL MITO ALLA STORIA

1. «Euridice è viva»

2. L’Orfeo di Virgilio e di Quasimodo (georg. 4, 457-527)

Materiali preparatori
Testo e traduzione

INDICI

Indice dei manoscritti e delle fonti d’archivio
Indice dei nomi